Efe Laborde Bootmaker: calzoleria West End reinterpretata
Pubblicato il /Ultimo aggiornamento /Autore: Masayuki Kaneko
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Nella scena della calzoleria West End di Londra, mentre alcune case storiche perdono smalto, una nuova generazione indipendente reinterpreta la tradizione e ricrea valore. William Efe Laborde è tra questi. Spesso definito “autodidatta”, il suo percorso ibrido — corsi serali, studio con più maestri e lettura accurata di manuali storici — indica la direzione futura dell’arte. Con i cinque criteri TMG — Craft, Comfort, Care, Cost, Continuity — approfondiamo l’essenza di Efe Laborde Bootmaker, evidenziandone vantaggi e punti di attenzione.
L’autodidatta che rilegge la tradizione — una forza oltre le corporazioni

L’idea comune afferma che per trasmettere il su misura serva un lungo apprendistato formale. La traiettoria di Efe Laborde la sfuma: senza legarsi a un solo atelier, ha studiato di sera, con più mentori e manuali d’epoca. Biografia libera da un “house style” rigido, che permette di osservare la calzoleria West End dall’alto, scegliere con criterio — estetiche anni Trenta, utensili Jupp — evitando le copie. La tradizione diventa un’interpretazione viva.
“Nothing but the best” — un’etica di radice medievale

“Solo il meglio” non è uno slogan moderno. A Londra affonda nelle corporazioni medievali e nella loro etica: dal Trecento la City impose controlli severi, anche con sanzioni. Quegli standard irrinunciabili hanno plasmato i mestieri. In termini di Craft, si concretano in pellami come Boxcalf vintage e suole conciate in corteccia di quercia, oltre a densità fino a 16 punti per pollice. Il cuore è la Continuity: scarpe pensate per essere riparate e tramandate. Il cliente investe non solo nell’oggetto, ma in un sistema di valore durevole tipico della calzoleria West End.
Dalla campagna francese al bootmaker britannico — il percorso di William Efe Laborde

Lo stile di Laborde nasce da una biografia internazionale. Cresciuto nel sud-ovest della Francia, ha studiato Antropologia e Archeologia a Bristol. Questo sguardo — non solo “fare”, ma leggere le culture — sostiene il suo lavoro. Lavorando nell’arte a Londra, rimase affascinato dalle scarpe su misura (bespoke) dei clienti: se non poteva comprarle, decise di farle. L’antropologia aiuta a leggere il significato sociale della scarpa e a confrontare ideali britannici e francesi — sfociando in una sintesi unica.
L’insegnamento dei maestri — tecnica e spirito di Jason Amesbury

Tre maestri formano la base, in particolare il compianto Jason Amesbury (già John Lobb, St James’s): un vero master bootmaker, competente in forma (last), modelli e scarpe sia femminili sia maschili. Rispetto all’apprendistato monolitico, il modello multi-mentore di Laborde scambia l’immersione stretta con un orizzonte ampio e una sintesi attiva. Venerare Amesbury come “stella polare quotidiana” e insieme assorbire altre scuole lo rende un pensatore indipendente, non un imitatore.
Ossessione per i materiali vintage — cosa racconta il Boxcalf Freudenberg

“I migliori materiali moderni generano le migliori scarpe” — suona logico, ma le scelte di Laborde sono più complesse. Tiene pelli rare come il Boxcalf della tedesca Freudenberg, non per la rarità, ma per qualità perdute con l’industrializzazione: concia e finiture diverse, nervo, grana finissima, splendida patina. Discernere e valorizzare tali doti è Craft. La tensione con Cost è chiara: efficienza industriale vs. individualità del su misura. Scegliere le sue scarpe significa onorare metodo ed epoca, oltre a design e calzata.
Strumenti dell’Ottocento per scarpe del XXI — restaurare e usare Jupp

L’atelier ricorda un piccolo museo ottocentesco — soprattutto con pezzi inglesi Jupp che lui scova, restaura e usa. Diversi dagli utensili moderni, ottimizzati per la cadenza, estendono la mano e consentono controllo fine — passo regolare, spessori calibrati. Con il bisnonno calzolaio, lavorare con strumenti antichi è dialogo col tempo e un’esperienza fisica di Continuity. Restauro e commercio di utensili alimentano rete e sapere: ogni paio è un manufatto, non un prodotto.
Bespoke o MTO — scegliere per prezzo e tempi

Da Efe Laborde Bootmaker esistono due strade: full bespoke e MTO (made to order). In termini di Cost ed esperienza, il bespoke parte da £4,700 con tempi di 8–10 mesi. La forma nasce da zero per il massimo Comfort e gioia di possesso. L’MTO parte da £3,200 con circa 4 mesi di produzione. La matrice di 15 taglie × 4 larghezze facilita l’ordine a distanza.
Conversione valutaria non applicata.
Regola pratica: esigenze chiare (collo molto alto, pianta molto larga, alluce valgo) richiedono bespoke senza esitazione. Se i piedi sono vicini allo standard e cerchi stile con tempi e prezzo ridotti, l’MTO è razionale. Definisci le priorità — calzata perfetta vs. stile e rapporto qualità-prezzo — per avvicinarti alla soddisfazione.
Nel cuore della forma (last) — dallo sgrosso alla prova di calzata

Comfort nasce e si decide sulla forma. Nell’atelier di Efe Laborde il processo è tradizionale e analitico: oltre al metro a nastro, usa stecche di misura e profili del piede per comprendere il volume 3D e guidare lo sgrosso del legno. Gli errori qui non si correggono più avanti. Si realizza quindi un paio di prova: si discutono micro-fastidi millimetrici e si corregge la forma. Questo andirivieni è il lusso del bespoke — e gli 8–10 mesi diventano tempo di maturazione, quando piede e scarpa si uniscono.
Il valore della cucitura a mano — 16 punti per pollice

Il simbolo tecnico è l’esecuzione interamente manuale della vira. La cucitura della suola raggiunge 16 punti per pollice, oltre il territorio delle macchine. Non è ornamento: aumenta la resistenza strutturale e allunga la vita utile. Al contempo, la cucitura a mano segue il movimento del piede e migliora il Comfort. In Care e Continuity, la risuolatura è diretta: si scioglie il filo, si sostituisce la suola e si continua — per decenni. Il Cost iniziale è alto; il valore lungo vita è maggiore. È una silenziosa resistenza alla cultura dell’usa-e-getta — il vero lusso.
Il mito dell’“autodidatta” — tre maestri e dieci anni

“Autodidatta” fa pensare all’isolamento; la realtà è diversa. Prima di operare come professionista sono serviti circa dieci anni, con istruzione diretta da tre artigiani esperti. La forma differisce da una lunga carriera in un solo atelier, ma l’essenza — trasmissione maestro → allievo — resta. In Continuity, apprendere da correnti diverse e integrare con il proprio filtro ne fa un erede legittimo. Valutate le sue scarpe per genealogia tecnica e tempo investito, non per etichette.

Ordine a distanza — potenzialità e limiti dell’MTO
L’MTO di Laborde riprende il classico “ordine per corrispondenza”, aprendo l’atelier a clienti lontani. La matrice di 15 taglie × 4 larghezze riduce il rischio senza prova. Tuttavia l’MTO non sostituisce il bespoke: partendo da forme di serie, non risolve pienamente asimmetrie e prominenze complesse. Con alluce valgo, collo alto o differenze marcate, possono emergere compromessi. Diffondere lo stile? L’MTO è eccellente. Comfort massimo? Misure e prove a Londra restano ideali. Comprendere la differenza e allineare le aspettative è decisivo.
Tra eredità e innovazione — verso il master bootmaker
Il cammino di Efe Laborde suggerisce nuovi modi di trasmettere il su misura: non una sola scala, ma più maestri e studio personale, conciliando eccellenza di Craft e Continuity radicata nella storia. La tradizione non è fissa: vive attraverso la reinterpretazione di individui appassionati. La sua presenza nella giuria del World Championships of Shoemaking è un segno di riconoscimento internazionale. La via al “master bootmaker” passa non solo dall’apice tecnico, ma dalla capacità di insegnare e formare la prossima generazione. Da seguire con attenzione.
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