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Author:
Masayuki Kaneko
Conversione valutaria non applicata.
Nel mondo delle scarpe eleganti convivono metodi con secoli di storia e soluzioni nate dall’innovazione. In questa guida, dal punto di vista del calzolaio, spieghiamo 10 metodi principali di costruzione delle scarpe, mettendone in luce caratteristiche e marchi rappresentativi.
Porta d’ingresso ai metodi delle scarpe eleganti|basi per scegliere
La costruzione non è una semplice sequenza tecnica: è l’arte che incarna l’anima dell’artigiano e crea un compagno di vita per chi indossa la scarpa. Per esperienza, il metodo scelto determina la personalità della calzatura.
In questo articolo trattiamo undici metodi in uso oggi — dalla cucitura Goodyear (Goodyear welt) al cemented — con contesto storico, caratteristiche tecniche e brand di riferimento. Ogni tecnica risponde a usi e gusti diversi, con una propria estetica e funzionalità.

1. Cucitura Goodyear welted
La rivoluzione meccanizzata che ha definito il classico
La Goodyear welted, perfezionata da Charles Goodyear Jr. nell’Ottocento (brevetto del 1879), meccanizza l’antica hand-sewn welted e rende possibile la produzione su larga scala di scarpe eleganti.
Il cuore è la doppia cucitura: si cuce a macchina upper e welt al rib del sottopiede (scozia), poi si unisce welt e suola tramite cucitura a vista. Tra sottopiede e suola si inserisce il riempimento in sughero, che dona ammortizzazione e isolamento.
I vantaggi principali sono riparabilità e robustezza: quando la suola si consuma, si può sostituire mantenendo il welt; con cura adeguata la scarpa dura decenni. La cucitura non attraversa l’interno, contribuendo anche alla protezione dall’acqua.
Marchi rappresentativi
Marchi britannici
Church’s — icona dal 1873
→ Sito ufficiale Church’s
Edward Green — tra i vertici dell’eleganza inglese
→ Sito ufficiale Edward Green
Crockett & Jones — amato anche da James Bond
→ Sito ufficiale C&J
Marchi americani
Alden — riferimento del made in USA
→ Sito ufficiale Alden
Allen Edmonds — noto per la 360° Goodyear
→ Sito ufficiale Allen Edmonds

2. Hand-sewn welted (cucitura a mano)
La quintessenza della cucitura a mano
Metodo tradizionale affermatosi tra XV e XVI secolo, chiamato anche English welt. Prima dell’era Goodyear, le scarpe di alta gamma erano realizzate così e, ancora oggi, è lo standard del bespoke.
La particolarità è che il feather non è incollato ma ricavato direttamente dal sottopiede: l’artigiano scava una gola e cuce a mano con punteruolo e ago curvo upper, fodera e welt (cucitura di presa), poi unisce welt e suola con la cucitura a vista.
Le scarpe hand-sewn welted flettono da subito e risultano morbide sotto il piede: il sottopiede in cuoio si modella alla pianta, offrendo un fit che migliora con l’uso.
Marchi rappresentativi
Bespoke e alta gamma
John Lobb — vertice del bespoke
→ Sito ufficiale John Lobb
Edward Green — presente nella linea bespoke
→ Edward Green (bespoke)
Marchi giapponesi
Union Imperial — serie Dress PREMIUM
→ Union Imperial (ufficiale)

3. Metodo McKay/Blake
Leggerezza ed eleganza della scuola italiana
Ideato da Lyman Reed Blake nel 1856 e industrializzato da Gordon McKay, è il primo metodo di cucitura meccanizzata. Oggi è diffuso in Europa, in particolare nelle Marche.
Si cuciono in un’unica passata sottopiede, tomaia e suola, senza welt: la cucitura McKay attraversa dall’interno alla suola, consentendo scarpe più sottili e leggere, con profilo elegante.
I punti forti sono leggerezza e flessibilità: la suola sottile flette subito seguendo il piede, con calzata morbida e reattiva.
Marchi rappresentativi
Marchi italiani
Salvatore Ferragamo — spesso nei mocassini
→ Ferragamo (ufficiale)
Tod’s — celebre per i driving
→ Tod’s (ufficiale)
Magnanni — alto di gamma spagnolo
→ Magnanni (ufficiale)
Marchi giapponesi / europei
Scotch Grain — adottato su alcuni modelli
→ Scotch Grain (ufficiale)
Berwick 1707 — ottimo rapporto qualità/prezzo
→ Berwick 1707 (ufficiale)

4. Norwegian welt
Robustezza e impermeabilità per climi rigidi
Nata in Scandinavia per aumentare la resistenza all’acqua, è stata impiegata in scarponi da montagna e combattimento tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Il bordo dell’upper si ripiega verso l’esterno e si cuce al sottopiede; poi si cuce di nuovo la suola: due linee di punti visibili sul bordo. Il welt a L collega upper e sottopiede e fissa la suola, ottenendo una struttura molto solida e protettiva.
Il vantaggio chiave è l’impermeabilità: le cuciture non attraversano l’interno; con suola e intersuola sovrapposte si isola meglio da umidità e freddo.
Marchi rappresentativi
Marchi francesi
Paraboot — emblematica (celebre il modello Michael)
→ Paraboot (ufficiale)
Marchi ungheresi
Vass — nota anche come Goiser welt
→ Vass Shoes (ufficiale)

5. Norvegese
Ricamo scultoreo della scuola italiana
Perfezionato nei primi anni ’90 dal maestro Stefano Branchini, parte dal Norwegian e lo porta a una dimensione artistica: pochi top-maker italiani lo adottano, dato l’alto grado di lavorazione manuale.
In genere si fissano due suole con tripla cucitura senza welt, usando l’upper come “welt” stesso. Spesso compaiono skin stitch intrecciati e regolari chain stitch a vista sul bordo.
È riconoscibile per l’estetica decorativa e la presenza scenica: scarpe spesso massicce e spettacolari, apprezzate anche come oggetti da ammirare.
Marchi rappresentativi
Alto di gamma italiano
Santoni — presente nelle limited edition
→ Santoni (ufficiale)
Stefano Branchini — il “padre” del metodo
→ Stefano Branchini (ufficiale)
Stefano Bemer — disponibile su misura
→ Stefano Bemer (ufficiale)

Linee guida pratiche|punti chiave per scegliere
Metodo giusto in base a uso e preferenze
La scelta del metodo riflette stile di vita e valori. Per il business quotidiano, robustezza e riparabilità della Goodyear sono ideali; se si cerca leggerezza, la McKay/Blake è molto confortevole.
In climi piovosi, la Norwegian protegge meglio dall’acqua. Anche la morfologia del piede incide: plantare sensibile? la Goodyear con sughero ammortizza; collo alto? la McKay asseconda la flessione.
Il metodo influenza anche il prezzo: il cemented è l’ingresso conveniente; la hand-sewn welted è un investimento “per la vita”. Valuta equilibrio tra budget e qualità attesa.
Attenzioni nella scelta|fraintendimenti comuni
Miti da sfatare
“Più costoso = migliore”: non sempre. La hand-sewn è il top, ma per l’uso quotidiano spesso la Goodyear o la McKay sono più pratiche.
“La Goodyear è sempre pesante”: non è più vero. Esistono modelli leggeri; al contrario, una McKay può risultare pesante a seconda di pellame e suola.
“La McKay non si ripara”: falso. È meno immediata della Goodyear, ma un laboratorio competente può sostituire la suola. Verifica l’assistenza al momento dell’acquisto.

Proposta del calzolaio|uno sguardo valido sempre
Il vero valore dei metodi
Non è una gara tecnica: ogni metodo ha filosofia ed estetica proprie. Scegli quello che risuona con il tuo modo di vivere e con l’uso reale.
La Goodyear è per chi guarda lontano; la McKay per chi ama la flessibilità; la hand-sewn esprime rispetto per tradizione e qualità.
Da artigiano giapponese, spero che questi metodi facciano apprezzare la ricchezza della cultura calzaturiera. Conoscere la costruzione rende la scelta più consapevole e la vita con le scarpe più appagante.
Punti chiave
• Pragmatismo: Goodyear welted
• Leggerezza: McKay/Blake
• Impermeabilità: Norwegian welt
• Massima qualità: hand-sewn welted
• Estetica artistica: Norvegese
6. Cemented (incollato)
Efficienza industriale della modernità
Metodo moderno che unisce suola e tomaia con adesivi. Diffuso dal secondo dopoguerra, è tra i più usati perché adatto alla produzione in volumi e dal costo contenuto.
Punti di forza: processo semplificato ed elevata produttività, con ampia libertà su spessori e materiali di suola.
Limite: la riparabilità è ridotta; la sostituzione suola è più complessa e spesso non prevista. Con adesivi di qualità, però, la durata per l’uso quotidiano è adeguata.
Marchi rappresentativi
Marchi giapponesi
REGAL — usato nelle linee entry-level
→ REGAL (ufficiale)
Marchi internazionali
Cole Haan — design contemporaneo
→ Cole Haan (ufficiale)

7. Bolognese
La “borsa” di Bologna: flessibilità assoluta
Derivato dalla McKay, cuce tomaia e fodera a “sacco” prima del montaggio suola. Senza sottopiede strutturale, il piede è avvolto come in un guanto.
Ne risultano leggerezza estrema e flessibilità: molto usato su loafers e mocassini per contesti casual e business-casual.
Richiede mano esperta; per questo è tipico di manifatture italiane di fascia medio-alta e alta.
Marchi rappresentativi
Marchi italiani
Stefano Branchini — maestro del Bolognese
→ Stefano Branchini (ufficiale)
Enzo Bonafé — tradizione bolognese
→ Enzo Bonafé (ufficiale)

8. Mocassino
Un sapere nativo americano attuale
Tra le tecniche più antiche: un unico pezzo di pelle avvolge il piede, con un inserto cucito sul collo. Oggi è alla base di loafers, deck e driving shoes.
La pelle tocca direttamente la pianta, modellandosi con l’uso; con poche cuciture il peso resta contenuto e il comfort dura a lungo.
Per maggiore durata, spesso si aggiunge suola in gomma o si abbina una cucitura McKay, mantenendo la comodità tradizionale.
Marchi rappresentativi
Marchi americani
Minnetonka — simbolo del mocassino tradizionale
→ Minnetonka (ufficiale)
Sebago — celebre per i deck shoes
→ Sebago (ufficiale)
Marchi italiani
Tod’s — punto di riferimento nei driving
→ Tod’s (ufficiale)

9. Blake Rapid (ibrido)
Unione di flessibilità e durata
Sviluppo italiano relativamente recente: combina la flessibilità McKay con la cucitura suola esterna. Sottopiede, tomaia e intersuola sono fissati con cucitura McKay; poi suola esterna incollata e cucita all’intersuola.
Così si mantiene flessibilità con maggiore varietà di suole e buona riparabilità (in linea con la McKay).
Il costo è superiore alla McKay pura ma inferiore a metodi più complessi; la finitura risulta più raffinata del cemented.
Marchi rappresentativi
Marchi italiani
Santoni — padrone delle tecniche miste
→ Santoni (ufficiale)
Fratelli Rossetti — innovazione riconosciuta
→ Fratelli Rossetti (ufficiale)

10. Stitchdown
Pragmatismo della frontiera americana
Sviluppato nel XIX secolo negli Stati Uniti: il bordo dell’upper si stende verso l’esterno e si cuce sopra la suola. Ne risultano scarpe molto robuste e resistenti all’acqua, ideali per work e outdoor boots.
L’upper è cucito direttamente alla suola, creando una struttura tenace che sopporta usi gravosi. La cucitura esposta facilita anche alcune riparazioni.
Estetica grintosa e funzionale, oggi presente anche in versioni più moda per il casual.
Marchi rappresentativi
Marchi americani
L.L.Bean — celebre per i Bean Boots
→ L.L.Bean (ufficiale)
Russell Moccasin — riferimento per l’hunting
→ Russell Moccasin (ufficiale)
Danner — icona outdoor
→ Danner (ufficiale)

Avviso di pubblicazione di The Makers Guild
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